Di seguito è riportato un elenco degli articoli scientifici più interessanti sul lupo in Italia. La lista è aggiornata con cadenza semestrale. Per maggiori informazioni su ogni argomento, consigliamo di visionare direttamente il testo completo dell’articolo, sul sito della rivista. Per ogni articolo è riportato il nome degli autori, l’anno di pubblicazione, un breve riassunto, l’argomento e i link di riferimento.
Articoli scientifici sul lupo in Italia
Convivenza
Titolo: Ex-post compensation payments for wolf predation on livestock in Italy: a tool for conservation?
Autori: L. Boitani, P. Ciucci, E. Raganella-Pelliccioni
Anno di pubblicazione: 2010
Rivista: Wildlife Research
Riassunto: In questo studio, gli autori esaminano i programmi di compensazione per i danni causati dai lupi in Italia, valutando la loro efficacia come strumento di conservazione. Analizzando i costi annuali delle compensazioni, in media l’86% delle perdite dichiarate dagli allevatori, lo studio rilevava che i costi di compensazione variavano significativamente tra le diverse regioni, ma tali differenze non sembrano essere legate alla densità o all’espansione dei lupi, quanto piuttosto a incongruenze nelle regole e procedure dei programmi regionali. Gli autori concludono che i programmi di compensazione in Italia, pur essendo strumenti comuni, non sono stati monitorati né valutati in modo efficace, e suggeriscono una revisione completa delle politiche di compensazione per renderle più funzionali e sostenibili, specialmente considerando l’aumento della popolazione di lupi e i cambiamenti nelle pratiche di allevamento.
Argomenti: Conflitto uomo-lupo
Titolo: Wolf predation on livestock in an area of northern Italy and prediction of damage risk.
Autori: O. Dondina, A. Meriggi, V. Dagradi, M. Perversi, P. Milanesi, P.
Anno di pubblicazione: 2015
Rivista: Ethology Ecology & Evolution
Riassunto: Lo studio analizza i fattori che influenzano la predazione dei lupi sul bestiame e formula modelli di rischio di predazione nell’Appennino settentrionale (2005–2012). La maggior parte degli attacchi era a danno di bovini, tuttavia le predazioni su allevamenti di pecore registravano il numero maggiore di animali uccisi per ogni evento di predazione. I rischi aumentavano in pascoli dove il bestiame partoriva direttamente sul campo, in assenza di metodi preventivi, o con periodi di pascolo libero. Altri fattori di rischio includevano la forma complessa del pascolo, l’esposizione a nord e la ridotta presenza di foreste di conifere. Il 56,6% dei pascoli era a rischio, suggerendo aree prioritarie per interventi di prevenzione.
Argomenti: Rapporto zootecnia-carnivori
Titolo: Assessing trends in wolf impact on livestock through verified claims in historical vs. recent areas of occurrence in Italy
Autori: V. Gervasi, V. Salvatori, G. Catullo, P. Ciucci.
Anno di pubblicazione: 2021
Rivista: European Journal of Wildlife Research
Riassunto: Questo articolo fornisce un quadro generale sulle predazioni da lupo su bestiame domestico nel periodo 2010-2014, in tutta Italia. Oltre 3000 predazioni da lupo all’anno per quasi un milione e mezzo di euro di indennizzi. Sono emerse hotspot di predazioni e minori danni nelle regioni in cui i lupi sono arrivati solo di recente. L’uso dei metodi di prevenzione aiuta a ridurre le predazioni.
Argomenti: Convivenza; Rapporto lupo-umani; Pastorizia; Predazioni; Danni da lupo.
Link: https://link.springer.com/article/10.1007/s10344-021-01522-1
Titolo: Men and wolves: Anthropogenic causes are an important driver of wolf mortality in human-dominated landscapes in Italy
Autori: C. Musto, J. Cerri, M. Galaverni, R. Caniglia, E. Fabbri, M. Apollonio, N. Mucci, P. Bonilauri, G. Maioli, M. C. Fontana, L. Gelmini, A. Prosperi, A. Rossi, C. Garbarino, L. Fiorentini, F. Ciuti, D. Berzi, G. Merialdi, M. Delogu
Anno: 2021
Rivista: Global Ecology and Conservation
Riassunto: Lo studio analizza la mortalità del lupo in Toscana ed Emilia-Romagna con l’obiettivo di identificare le principali cause e analizzare i pattern temporali e spaziali per prevedere la persecuzione illegale usando modelli spaziali. I risultati mostrano che la persecuzione illegale non è aumentata nel tempo e non è correlata alla densità di ovini, alle predazioni sul bestiame o densità umana a livello comunale. Le uccisioni illegali di lupi non sono legate esclusivamente ai conflitti tra lupi e attività di allevamento. Si raccomandano approcci multidisciplinari, protocolli nazionali condivisi e migliori metodi di rilevamento delle carcasse per affrontare il problema.
Argomento: Minaccia; Conflitto uomo-lupo
Titolo: First evidence of widespread positivity to anticoagulant rodenticides in grey wolves (Canis lupus).
Autori: C. Musto, J. Cerri, D. Capizzi, M. C. Fontana, S. Rubini, G. Merialdi, D. Berzi, F. Ciuti, A. Santi, A. Rossi, F. Barsi, L. Gelmini, L. Fiorentini, G. Pupillo, C. Torreggiani, A. Bianchi, A. Gazzola, P. Prati, G. Sala, M. Apollonio, M. Delogu, A. Biancardi, L. Uboldi, A. Moretti, C. Garbarino
Anno di pubblicazione: 2024
Rivista: Science of the Total Environment
Riassunto: Lo studio ha analizzato l’esposizione dei lupi grigi (Canis lupus) ai rodenticidi anticoagulanti di seconda generazione (ARs) in Italia centrale e settentrionale, esaminando 186 esemplari morti tramite il metodo LC-MS/MS. La maggior parte dei lupi (61,8 %) è risultata positiva agli ARs, con contaminazioni che aumentano in numero e concentrazione nelle aree più antropizzate. I composti più comuni rilevati sono stati bromadiolone, brodifacoum e difenacoum, con un incremento significativo dell’esposizione dopo il 2020. Lo studio evidenzia come i rodenticidi rappresentino una minaccia crescente non solo per piccoli e mesocarnivori, ma anche per grandi carnivori come i lupi, sottolineando la necessità di programmi di monitoraggio su larga scala.
Argomenti: Minacce
Titolo: Wolf coverage and framing by newspapers across the Italian Eastern Alps.
Autori: N. Trainotti, C. Fedrigotti, S. Malavasi, P. Pedrini, G. Bombieri
Anno di pubblicazione: 2024
Rivista: Human Dimensions of Wildlife
Riassunto: Le Alpi, tra le regioni montuose più sfruttate dall’uomo, stanno vivendo una rapida ricolonizzazione da parte dei lupi, generando conflitti sociali e grande attenzione mediatica. Un’analisi di contenuto di 803 articoli pubblicati tra il 2019 e il 2020 nelle Alpi Orientali italiane rivela una rappresentazione generalmente neutrale dei lupi, con focus su gestione e predazioni. Tuttavia, emergono differenze significative: Belluno è la provincia con la maggiore copertura e un’immagine più negativa, mentre Trento mostra una rappresentazione più positiva. I risultati offrono spunti utili per migliorare la comunicazione e favorire la coesistenza con i lupi.
Argomenti: Conflitto uomo-lupo; Minacce
Dieta
Titolo: Changes of wolf (Canis lupus) diet in Italy in relation to the increase of wild ungulate abundance
Autori: A. Meriggi, A. Brangi, L. Scherone, D. Signorelli, P. Milanesi.
Anno di pubblicazione: 2011
Rivista: Ethology Ecology & Evolution
Riassunto: Attraverso una revisione di 20 articoli, pubblicati tra il 1976 e il 2004, in questo articolo si analizza la dieta del lupo in Italia in relazione all’abbondanza di ungulati. La predazione su ungulati selvatici è maggiore in Appennino settentrionale e sulle Alpi occidentali, rispetto all’Appennino meridionale. All’incrementare della presenza di ungulati selvatici nella dieta del lupo, diminuisce la percentuale di ungulati domestici, e viceversa. Le prede elettive dei lupi rimangono, nella maggior parte dei casi, gli ungulati selvatici, se presenti ad elevata densità.
Argomenti: Dieta; Rapporto preda-predatore; Pastorizia; Danni da lupo.
Link: https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/03949370.2011.577814
Titolo: Why do wolves eat livestock?: Factors influencing wolf diet in northern Italy.
Autori: C. Imbert, R. Caniglia, E. Fabbri, P. Milanesi, E. Randi, M. Serafini, E. Torretta, A. Meriggi
Anno di pubblicazione: 2016
Rivista: Biological conservation
Riassunto: Lo studio ha analizzato la dieta dei lupi in Liguria, esaminando 1457 escrementi raccolti tra il 2008 e il 2013. I lupi consumano principalmente ungulati selvatici (64,4%), in particolare cinghiali e caprioli) e, in misura minore, bestiame (26,3%), soprattutto capre). Il consumo di bestiame varia in base all’organizzazione sociale dei lupi (branchi stabili o individui dispersivi), alle caratteristiche ambientali e alle misure di prevenzione. La predazione sui pascoli è minore in presenza di branchi stabili, abbondanza di caprioli e boschi decidui. Si raccomanda di favorire l’espansione degli ungulati, l’uso di misure di prevenzione e il supporto alla formazione di branchi stabili per ridurre i conflitti con l’allevamento.
Argomenti: Dieta; Conflitto uomo-lupo; Rapporto zootecnia-carnivori
Titolo: Wolves and wild ungulates in the Ligurian Alps (Western Italy): prey selection and spatial-temporal interactions
Autori: E. Torretta, M. Serafini, C. Imbert, P. Milanesi, A. Meriggi
Anno di pubblicazione: 2017
Rivista: Mammalia
Riassunto: In questo studio è stata analizzata la dieta del lupo e le interazioni spaziali e temporali con le specie preda nelle Alpi Liguri. In questa area, il lupo è l’unico grande predatore, ed è presente una ricca comunità di ungulati selvatici composta da quattro specie. Le specie più consumate erano il cinghiale e il capriolo. I risultati mostrano come i lupi potrebbero essere specializzati in primo luogo nella predazione dei cinghiali, presentando una sostanziale sovrapposizione spaziale e temporale con questa specie. La predazione di caprioli avveniva soprattutto durante la stagione estiva, probabilmente sfruttano la presenza dei cerbiatti.
Argomenti: Rapporto preda-predatore; Dieta
Titolo: Inter-pack, seasonal and annual variation in prey consumed by wolves in Pollino National Park, southern Italy
Autori: P. Ciucci, L. Artoni, F. Crispino, E. Tosoni, L. Boitani
Anno di pubblicazione: 2018
Rivista: European Journal of Wildlife Research
Riassunto: In questo lavoro, attraverso l’analisi degli escrementi, è stata studiata la composizione della dieta in cinque branchi di lupi in Italia meridionale. Nel complesso, sia il cinghiale che il bestiame predominavano nella dieta riflettendo però un effetto zonale, effetti annuali e stagionali. Il consumo di bestiame si concentrava nelle stagioni estive e in particolari zone dell’area di studio. Più frequentemente consumate erano le giovani prede. Il consumo di bestiame da parte dei lupi determinava uno stato permanente di conflitto, spesso stimolando l’uccisione di lupi per rappresaglia.
Argomenti: Dieta; Rapporto zootecnia-carnivori
Titolo: Recent Changes in Wolf Habitat Occupancy and Feeding Habits in Italy: Implications for Conservation and Reducing Conflict with Humans.
Autori: A. Meriggi, E. Torretta, O. Donina
Anno di pubblicazione: 2020
Rivista: Problematic Wildlife II
Riassunto: Questo lavoro riassume le dinamiche della distribuzione del lupo in Italia negli ultimi 50 anni, tenendo traccia dei cambiamenti avvenuti nella sua dieta e facendo confronti con quanto osservato in altri Paesi europei. L’obiettivo era comprendere come essa abbia influito sull’evoluzione del conflitto uomo-predatore a causa dell’impatto sia sul bestiame che sugli ungulati selvatici.
Argomenti: Dieta; Rapporto lupo-umani
Titolo: Beyond ungulate density: Prey switching and selection by the wolf in a recolonized area.
Autori: L. Lazzeri, I. Belardi, G. Pacini, N. Fattorini, F. Ferretti
Anno di pubblicazione: 2024
Rivista: Global Ecology and Conservation
Riassunto: In questo studio è stata investigata la dieta del lupo negli ultimi 7 anni in Maremma, area con una vasta disponibilità di prede dove il lupo è recentemente tornato. Il cinghiale e il daino erano le prede elettive, mentre il capriolo e la nutria erano le principali prede secondarie. Durante lo studio si è assistito ad un graduale cambiamento nella dieta della specie: mentre nei primi anni il daino era la preda maggiormente selezionata, con il tempo si è osservato un graduale aumento nelle predazioni di cinghiale. Contemporaneamente è stato osservato un comportamento antipredatorio da parte del daino, molto più attivo di giorno per limitare gli incontri con il grande predatore.
Argomenti: Dieta; Rapporto preda-predatore.
Ibridazione
Titolo: Trophic overlap between wolves and free-ranging wolf-dog hybrids in the Apennine Mountains, Italy
Autori: E. Bassi,A. Canu, I. Firmo, L. Mattioli, M. Scandura, M. Apollonio
Anno di pubblicazione: 2017
Rivista: Global Ecology and Conservation
Riassunto: L’obiettivo di questo studio era investigare e confrontare la dieta tra lupo e ibridi lupo-cane, in Italia centrale. Le analisi della nicchia trofica non hanno rilavato differenze significative, cinghiale e capriolo erano le prede maggiormente consumate da entrambi, inoltre sia i lupi che gli ibridi selezionavano le stesse classi di età negli ungulati. I risultati confermerebbero gli ibridi come potenziali competitori del lupo e ulteriori studi sono necessari per stimare meglio l’impatto dell’ibridazione sulle popolazioni naturali di lupo.
Argomenti: Dieta; Ibridazione
Titolo: High levels of recent wolf × dog introgressive hybridization in agricultural landscapes of central Italy.
Autori: V. Salvatori, R. Godinho, C. Braschi, L. Boitani, P. Ciucci
Anno di pubblicazione: 2019
Rivista: European Journal of Wildlife Research
Riassunto: Lo studio analizza l’ibridazione tra lupi e cani nella provincia di Grosseto (Italia centrale, 2012-2014), utilizzando campioni non invasivi e invasivi. Su 72 genotipi, almeno il 30,6% degli individui risultava ibrido, coinvolgendo 8 dei 13 branchi analizzati. Correggendo per i limiti di rilevamento, si stimava che l’ibridazione recente potesse raggiungere il 50%. Sebbene non siano stati identificati ibridi di prima generazione, sono stati rilevati backcross di generazioni successive. L’ibridazione diffusa solleva gravi preoccupazioni per la conservazione dei lupi, compromettendo caratteristiche ecologiche e genetiche. Lo studio sottolinea l’urgenza di interventi gestionali su scala regionale e nazionale per affrontare questo problema in paesaggi dominati dall’uomo.
Argomenti: Ibridazione
Titolo: Early and double breeding in a pack of hybrid wolves in Calabria (Southern Italy)
Autori: F. Crispino, M. Costanzo, A. Lucia, G. Gervasio
Anno: 2021
Rivista: Biodiversity Journal
Riassunto: In uno studio condotto tra ottobre 2019 e marzo 2021 in un’area semi-antropizzata della Calabria è stato documentata una variazione nel ciclo riproduttivo di un branco di ibridi lupo-cane. Per due anni consecutivi, una femmina subordinata ha partorito circa tre mesi prima del normale ciclo riproduttivo dei lupi. Inoltre, nella primavera del 2020, è stato documentato un doppio evento riproduttivo all’interno dello stesso branco, con la riproduzione regolare della femmina dominante.
Argomenti: Ibridazione; Minaccia
Link: https://doi.org/10.31396/Biodiv.Jour.2021.12.2.379.384
Titolo: A first exploratory comparison of the behaviour of wolves (Canis lupus) and wolf-dog hybrids in captivity
Autori: F. Amici, S. Meacci, E. Caray, L. Oña, K. Liebal, P. Ciucci
Anno: 2023
Rivista: Animal Congnition
Riassunto: Uno studio in cattività è stato svolto per confrontare il comportamento in lupi puri e lupi ibridi. I risultati suggerivano la presenza di differenze tra i due: i lupi puri risultavano più vigili, paurosi e aggressivi verso gli umani rispetto ai lupi ibridi, ma trascorrevano più tempo in loro prossimità. Nei lupi puri sono state osservate reti sociali più coese rispetto agli ibridi, suggerendo che l’introgressione da cani può influenzare significativamente il comportamento della specie, con implicazioni per la conservazione.
Argomento: Ibridazione; Etologia; Minaccia