Nonostante il lupo non sia l’unico predatore apicale ad arrecare danni alle attività antropiche, messo a confronto con orsi e linci resta quello con cui il conflitto è più forte e radicato.
Diversi studi, infatti, hanno dimostrato come la percezione di un animale da parte dell’uomo possa variare in base a diversi fattori legati a circostanze culturali, economiche o sociali e in base a caratteristiche comportamentali specie-specifiche.
Se consideriamo le tre specie di grandi carnivori in Italia, il lupo è quello che nel folklore ha sempre rivestito un ruolo da antagonista. Inoltre, la componente sociale che caratterizza il lupo, porta l’uomo a percepirlo come una grande popolazione “omogenea” che spesso è difficile da controllare a livello locale.
Orso e lince vengono visti invece come individui singoli, più facili da poter controllare e meno pericolosi per l’uomo, rispetto ad un branco di lupi. Infine, per via delle sue caratteristiche ecologiche e comportamentali, dei tre grandi carnivori, il lupo è quello che entra più in contatto con l’uomo arrecando più di frequente danni alla zootecnia.
La lince invece raramente è protagonista di eventi di predazione su bestiame mentre l’orso arreca più danni alle colture.
Un lupo tra muli e cavalli, noncuranti della sua presenza. Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Novembre, 2016. Foto Gianluca Damiani ©