Snow-tracking: Questa tecnica può essere utilizzata solo in presenza di abbondanti coperture nevose e sfrutta le impronte lasciate dai lupi nella neve per capire la distribuzione e i movimenti degli individui e stimare la consistenza numerica dei branchi. Seguendo la pista, possono anche essere raccolti campioni di pelo, urina e escrementi.
Analisi degli escrementi: L’analisi degli escrementi di lupo consente di studiare dieta, fisiologia e genetica degli individui. La dieta di un branco, ad esempio, può essere studiata partendo dai resti alimentari rinvenuti all’interno degli escrementi. Al tempo stesso, il sesso, il tasso di ibridazione e il genotipo degli individui possono essere dedotti dall’analisi di escrementi molto freschi. Generalmente possono essere utilizzati due tipi di approcci: il macroscopico, dove i contenuti fecali vengono analizzati visivamente; il microscopico, dove con analisi del DNA si riesce a risalire alle specie presenti nella dieta. Entrambi i metodi hanno alcuni pro e contro: l’approccio macroscopico fornisce un valore quantitativo delle specie presenti nella dieta, ma la determinazione delle specie è sicuramente meno accurata. L’approccio microscopico fornisce invece un valore qualitativo molto accurato, ma ha dei costi molto più alti ma non ci dà informazioni quantitative.
Predazioni: Studiare i resti delle prede dei lupi permette di analizzare le abitudini alimentari, il comportamento di caccia e le preferenze di preda.
Campioni di pelo: Raccogliere il pelo attraverso apposite trappole o lungo una pista di impronte, ci consente di analizzare il DNA dei singoli individui. Ciò fornisce informazioni sui gradi di parentela e sulla struttura del branco.
La lupa Ginevra a circa 4 anni dalla liberazione, senza più radiocollare. Delta del Po (Emilia Romagna). Agosto, 2023. Foto Gianluca Damiani ©