Principali minacce

Principali minacce

Minacce malattie ibridazione

I lupi in Italia sono esposti a numerose minacce. Alcune di queste, purtroppo, sono di origine antropica.

Oggi, nonostante i lupi non siano più a rischio critico d’estinzione in Italia, siamo ancora lontani da una perfetta coesistenza e a scala nazionale avvengono quotidianamente uccisioni volontarie e involontarie di lupi da parte dell’uomo.

Un branco di lupi nei pressi di una strada trafficata. Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Agosto, 2016. Foto Gianluca Damiani ©
Un branco di lupi nei pressi di una strada trafficata. Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Agosto, 2016. Foto Gianluca Damiani ©
Un lupo con fenotipo lievemente anomalo, sintomo di probabile ibridazione. Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Marzo, 2023. Foto Gianluca Damiani ©
Un lupo con fenotipo lievemente anomalo, sintomo di probabile ibridazione. Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Marzo, 2023. Foto Gianluca Damiani ©

Malattie e parassitosi

Malattie e parassitosi sono comuni nei lupi. In animali sociali e gregari la trasmissione di parassiti viene facilitata e se uno degli individui del branco contrae una parassitosi, è molto probabile che presto venga trasmessa a tutto il resto del branco.

Tra le più comuni ed evidenti c’è la rogna sarcoptica, trasmessa da un acaro che vive sulla pelle e tra il pelo dei lupi. Questa parassitosi, molto contagiosa, comporta perdita del pelo, debilitazione e in fase acuta la presenza di piaghe ed escoriazioni.

In casi molto gravi può portare perfino alla morte, soprattutto di giovani dell’anno o individui debilitati. La presenza della rogna tuttavia non è sempre manifestata: in molti casi, a seconda dello stato di salute dell’animale, i sintomi acuti possono non manifestarsi e gli individui sani possono convivere con questa parassitosi per quasi tutta la vita.

Non appena lo stato di salute dell’animale scenderà nuovamente sotto ad una certa soglia, la rogna tornerà evidente e pericolosa. Se vuoi sapere di più sulle malattie e le parassitosi dei lupi, puoi visitare la sezione “Ricerca: malattie e parassitosi” del sito.

Malattie e parassitosi sono del tutto naturali e svolgono un ruolo importante nella regolazione delle popolazioni di lupo.

Un cucciolo di lupo affetto da rogna, con sintomi acuti. La maggior parte dei giovani individui in queste condizioni, non supera il primo anno di vita. Sirente-Velino (Abruzzo). Settembre, 2024. Foto Gianluca Damiani ©
Un cucciolo di lupo affetto da rogna, con sintomi acuti. La maggior parte dei giovani individui in queste condizioni, non supera il primo anno di vita. Sirente-Velino (Abruzzo). Settembre, 2024. Foto Gianluca Damiani ©
Un cucciolo di lupo affetto da rogna, con sintomi acuti. La maggior parte dei giovani individui in queste condizioni, non supera il primo anno di vita. Sirente-Velino (Abruzzo). Settembre, 2024. Foto Gianluca Damiani ©
Un cucciolo di lupo affetto da rogna, con sintomi acuti. La maggior parte dei giovani individui in queste condizioni, non supera il primo anno di vita. Sirente-Velino (Abruzzo). Settembre, 2024. Foto Gianluca Damiani ©

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Minacce di origine antropica

Oltre il 20% dei lupi morti ogni anno muoiono per effetto diretto o indiretto dell’uomo. Nonostante questo valore sia una grande sottostima delle cause antropiche di mortalità del lupo, i numeri sono comunque preoccupanti. Tra le varie cause, gli incidenti stradali e il bracconaggio sono gli eventi più registrati.

Il bracconaggio e le uccisioni dirette sono un reato in Italia dal 1976. Il lupo è infatti protetto a diversi livelli, nazionali ed europei. Tuttavia, malgrado l’elevato livello di protezioni, gli atti di bracconaggio rimangono tutt’ora comuni e spesso impuniti.

Le uccisioni dirette di lupi da parte dell’uomo, attraverso armi da fuoco, trappole o veleno, sono ancora fortemente sottostimate su tutto il territorio nazionale. Allevatori e cacciatori sono le classi più impattate dalla presenza di questo predatore in Italia e a scala locale, soprattutto in contesti rurali, sono spesso gli artefici di atti di bracconaggio sistematici e continui nel tempo.

Gli investimenti, seppur legati direttamente alla presenza dell’uomo, sono sicuramente meno preoccupanti del bracconaggio. Premessa l’esigenza di adottare sistemi per far rispettare i limiti di velocità, soprattutto all’interno di parchi e aree protette, per una specie mobile e adattabile come il lupo non è facile identificare una tipologia di corridoio ecologico efficace.

Con l’aumento della densità di lupi in Italia, anche le aree densamente trafficate sono state popolate o vengono utilizzate ogni giorno per spostamenti che comprendono innumerevoli attraversamenti stradali.

Un branco di lupi attraversa una strada innevata nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Febbraio, 2023. Foto Gianluca Damiani ©
Un branco di lupi attraversa una strada innevata nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Febbraio, 2023. Foto Gianluca Damiani ©

Se dovessi rinvenire una carcassa di lupo avvisa subito le autorità competenti (es. carabinieri forestali, guardiaparco). Anche se non evidente, l’animale potrebbe essere vittima di un atto di bracconaggio come avvelenamento o intossicazione. Una rapida azione di messa in sicurezza dell’area è cruciale per evitare la morte di molti altri individui.

Se dovessi imbatterti in un atto di bracconaggio, segnalalo alle autorità competenti. Uccidere, catturare o ferire un lupo in modo volontario è illegale in Italia ed è punibile penalmente. Da cittadini abbiamo l’obbligo di tutelare la natura, segnalando atti contro di essa.

Lupi morti in Italia

Sebbene non sia facile fornire un quadro globale preciso sulle cause di mortalità del lupo in Italia, di seguito sono riportati alcuni dati sul decesso di lupi ottenuti da ricerche sul web e database privati, nel periodo 2015-2024.

Gli oltre 400 eventi di morte, divisi per cause antropiche e naturali, offrono un quadro generale sullo status della mortalità del lupo in Italia.

È da considerare però, che per via dell’inaccessibilità di alcuni dati e per la difficoltà nel ritrovamento delle carcasse, soprattutto in casi di bracconaggio, questi numeri sono sicuramente una grande sottostima degli eventi di mortalità di lupi in Italia, soprattutto riguardo le uccisioni volontarie da parte dell’uomo.

*nb: i dati di mortalità sono incompleti a causa della difficoltà nel reperire i dati, e per via della difficoltà nel ritrovare carcasse.

Una carcassa di lupo durante una necroscopia. L’esemplare è stato ucciso da un colpo di fucile. Gennaio, 2024. Foto Gianluca Damiani ©
Una carcassa di lupo durante una necroscopia. L’esemplare è stato ucciso da un colpo di fucile. Gennaio, 2024. Foto Gianluca Damiani ©

Declassamento di protezione

A seguito della forte ripresa di molte popolazioni di lupo in Europa, nel 2024 lo status di protezione della specie ha subito un declassamento, da “fortemente protetto” a “protetto”. Questo evento potrebbe aprire la strada al ritorno della caccia legale al lupo in Europa e in Italia.

Un giovane lupo con fenotipo anomalo (bianco sul muso). Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Novembre, 2019. Foto Gianluca Damiani ©
Un giovane lupo con fenotipo anomalo (bianco sul muso). Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Novembre, 2019. Foto Gianluca Damiani ©

bracconaggio minacce lupo italia

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Ibridazione

L’ibridazione tra lupo e cane domestico minaccia indirettamente il patrimonio genetico del lupo italico. Questo fenomeno, osservato a partire dagli anni ´70 in alcune aree degli Appennini, oggi è divenuto particolarmente frequente in buona parte dell’areale del lupo in Italia.

Perché il lupo e cani si accoppiano? Il lupo e il cane, Canis lupus e Canis lupus familiaris, condividono oltre il 99% del patrimonio genetico, e sono di fatto la stessa specie. Sono in grado quindi di generare prole interfeconda che ha caratteristiche genotipiche e fenotipiche diverse dal lupo puro o da altre razze canine.

In Italia, lupi e cani condividono gran parte dell’areale di distribuzione e il fenomeno del randagismo canino è ancora molto presente in alcune aree. Inoltre, la presenza di cani vacanti, seppur di proprietà, contribuisce all’aumento della probabilità di incontro tra lupi e cani e alla eventuale successiva ibridazione.

In passato i cani randagi erano molto più numerosi e la minaccia dell’ibridazione era sicuramente un problema imponente, nella conservazione del lupo.Oggi, il tasso di ibridazione stimato nella popolazione italiana di lupo è del 30-40%. Un lupo su tre ha geni canini, recenti o passati, nel corredo genetico.

Ovviamente, dopo alcune generazioni di accoppiamenti con altri lupi puri questi geni vengono “diluiti” e gli effetti sul fenotipo si accentuano, ma non spariscono mai. Anche dopo la prima generazione, possono manifestarsi fenotipi ibridi molto evidenti.

Un lupo ibrido trasporta una zampa di cavallo. Sirente-Velino (Abruzzo). Ottobre, 2022. Foto Gianluca Damiani ©
Un lupo ibrido trasporta una zampa di cavallo. Sirente-Velino (Abruzzo). Ottobre, 2022. Foto Gianluca Damiani ©
Un lupo ibrido all’alba. Sirente-Velino (Abruzzo). Ottobre, 2022. Foto Gianluca Damiani ©
Un lupo ibrido all’alba. Sirente-Velino (Abruzzo). Ottobre, 2022. Foto Gianluca Damiani ©

Normalmente le lupe femmine nel periodo di estro vengono raggiunte da cani vaganti che riescono ad accoppiarsi. La lupa gravida può poi partorire e crescere i cuccioli da sola o può essere accompagnata dal cane. In rari casi si formano branchi misti di lupi, ibridi e cani.

Minacce

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Attualmente, la ricerca è concentrata sullo studio delle differenze tra lupi puri e lupi ibridi, per capire se la presenza di geni di cane possano alterare il comportamento o la fisiologia degli ibridi, con il rischio di compromettere il suo ruolo ecologico all’interno dell’ecosistema.

I primi studi sui lupi ibridi mostrano la possibilità di accoppiamenti e riproduzioni precoci e una minor aggressività rispetto ai lupi puri. Il rischio di questo fenomeno è che alcuni tratti del lupo italico, evoluti per vivere in equilibrio in molti ecosistemi, possano modificarsi, portando a differenze nel comportamento dei lupi ibridi.

Tuttavia, ad oggi non ci sono certezze sulle conseguenze di questo processo e, tolte alcune caratteristiche morfologiche, i lupi ibridi tendono a comportarsi esattamente come i lupi puri.

I piani di gestione degli ibridi, seppur ancora rari in Italia, prevedono la cattura e la sterilizzazione di animali fenotipicamente ibridi, o la cattura e lo spostamento in cattività. Se vuoi sapere di più sull’ibridazione tra lupi e cani, visita la sezione “Ricerca: ibridazione” del sito.

Lupi, ibridi o cani? Un po' di chiarezza…

“Riconoscere un lupo” è spesso abbastanza facile. I tratti morfologici distintivi, il contesto ambientale e il comportamento vengono in nostro favore. Tuttavia, la distanza, alcune condizioni ambientali e la fugacità di un incontro, potrebbero rendere più ardua la determinazione, soprattutto di razze canine “lupoidi” e lupi ibridi.

La razza di cane più confusa con i lupi è il cane lupo cecoslovacco. Questo cane è infatti un incrocio tra un lupo europeo e un cane pastore tedesco e a prima vista ha molti dei caratteri fenotipici dei lupi selvatici.

Con un po´di accortezza però, anche a prima vista il portamento con lunghe zampe, maggiori dimensioni, muso e orecchie allungati e colorazioni più sbiadite ci aiutano a distinguere questa razza di cani dai veri lupi. I lupi ibridi invece, possono variare molto nell’aspetto a seconda della razza canina con cui è avvenuto l’accoppiamento, il grado di ibridazione, e la casualità dell’assortimento dei caratteri.

Di seguito, alcune semplici linee guida per aiutare l’identificazione.

Cane lupo cecoslovacco

  • Pelo generalmente molto chiaro, argentato e fulvo.
  • Dimensioni maggiori (40-60 kg), slanciato e lunghe zampe.
  • Coda abbastanza lunga e con una netta curvatura.
  • Orecchie grandi.
  • Muso allungato.

Lupo italico

  • Pelo generalmente più scuro, grigio-nerastro, marrone e fulvo.
  • Dimensioni minori (30-40 kg).
  • Coda più corta e senza curvatura.
  • Orecchie più piccole, soprattutto negli adulti.
  • Muso tozzo e meno affusolato, specialmente nei maschi.

Lupi ibridi

  • Pelo generalmente molto scuro, marrone-nerastro, a volte totalmente nero.
  • Dimensioni simili.
  • Coda generalmente più lunga, ma variabile (raro).
  • Orecchie generalmente più grandi, ma variabile (comune).
  • Assenza dei caratteri distintivi della colorazione del pelo, es: mascherina facciale, linee nere zampe anteriori, scudo dorsale (comune).
  • Eterocromia degli occhi (molto raro).
  • Monocolore del pelo (nero o marrone chiaro, raro e solo per prima generazione).
  • Macchie bianche e/o rosate intorno alla bocca e al naso (raro).
  • Maggiori dimensioni (raro).

Nb: i lupi ibridi possono apparire anche identici ai lupi puri per aspetto e le caratteristiche morfologiche variano molto da individuo a individuo.

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